Caccia al vampiro nel XVIII secolo – storie di redivivi narrate dall'abate Augustin Calmet



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Nel Settecento francese un ecclesiastico benedettino di nome Augustin Calmet divenne celebre per la sua opera: “Dissertazioni sopra le apparizioni de’ spiriti, e sopra i vampiri, o i redivivi d’Ungheria, di Moravia e di Silesia”: due corpulenti volumi che trattano avvenimenti soprannaturali dell’Europa moderna, tra spaventose resurrezioni ed episodi macabri legati ai morti redivivi, mettendo assieme delle vere e proprie storie dell’orrore all’origine di un grande mito ancora oggi conosciutissimo: il vampiro.

Con la sua opera, l’ultima redatta prima di morire, Augustin Calmet fu tra i responsabili della diffusione letteraria di questa creatura, un tempo conosciuta solo nelle tradizioni dell’est Europa, poi divenuta celebre in tutto il mondo. Voltaire nel suo dizionario filosofico inserì la voce “Vampiri” citando proprio il benedettino francese e i suoi studi.

Nonostante il sarcasmo da perfetto illuminista, neppure Voltaire resistette al fascino dell’orrore avventuroso, riportando nel suo dizionario uno degli episodi più appassionanti trasmessi dal benedettino francese: ovvero la caccia a un famoso vampiro ungherese.

Nella sua opera, infatti, Augustin Calmet riporta il contenuto di una lettera che aveva ricevuto e attestava, secondo il suo autore, l’esistenza inequivocabile dei vampiri. Poiché qualche tempo prima, in una data non precisata, una delegazione proveniente da Belgrado composta da ufficiali civili e militari, uomini dotti, studiosi, oltre a 24 granatieri del reggimento del duca Alessandro del Württemberg, si recò in un villaggio dove un “famoso vampiro, deceduto da diversi anni, stava creando scompiglio tra i suoi parenti ancora in vita”. Insomma, costoro erano quelli che oggigiorno chiameremmo cacciatori di vampiri.

Nella lettera si fa riferimento ai parenti del vampiro, poiché in questa specifica tradizione folcloristica si credeva che tali creature succhiassero il sangue solo ai membri della loro famiglia. E infatti, quando i cacciatori della delegazione giunsero nel villaggio, scoprirono che il vampiro aveva già ammazzato tre suoi nipoti e uno dei suoi fratelli. Oltre ad aver cominciato con la sua quinta vittima, la bellissima e giovane figlia di sua nipote, la quale era già stata morsa due volte. Non c’era tempo da perdere, dunque, i cacciatori dovevano eliminare la minaccia alla svelta, prima che anche questa giovane divenisse vittima del mostro…

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Lorenzo Manara è scrittore di libri storici e fantasy, autore del romanzo “La Stirpe delle Ossa”. Se vuoi rivivere gli episodi più avventurosi, tratti da autentici manoscritti e cronache d’epoca, ascolta subito “Leggende Affilate”: il nuovo podcast di Lorenzo Manara, tra imprese eroiche, grandi battaglie e antichi misteri. Una puntata ogni settimana, disponibile anche su Spotify e le migliori piattaforme di streaming.

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